Umberto Menin

Retrospettiva 1980 2009


Pensando Venezia

Le città invisibili

La Dea Madre 

La mostruosità del quotidiano

Ritratti

Nudi

 

 

 

 

 

Tutti noi, nella nostra infanzia, attraverso il disegno e la pittura abbiamo imparato a conoscere il mondo intorno a noi. Io non ho mai smesso questo “fare” e la pittura è diventata il riflesso del mio pensiero, dei miei problemi, della mia curiosità. Ho sempre continuato a chiedermi: chi sono e dove sono. A volte ho intravisto anche: da dove vengo, ma sono frammenti… come un déjà vu. Mi sono convinto perciò che il pensiero si formi per immagini che poi traduciamo in parole.

Dove vado: la linearità del Positivismo, con le sue sorti progressive, non mi ha mai convinto. Mi sento più a mio agio pensando a una circolarità che si snoda in una spirale e non sempre in crescita.

Ma in ogni caso dipingere resta una gran bella avventura.

 

Umberto Menin, 21 dicembre 2008

 


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